Dove mangiare le moeche a Venezia Mestre

 

Un piatto inimitabile della tradizione veneziana e unico nel panorama italiano e mondiale, da assaggiare almeno una volta nella vita!

A chi non ha familiarità con la gastronomia e l’ambiente lagunare veneziano, il termine “moéca” dirà ben poco. Così come poco diranno le “masanete”. Questi crostacei sono i granchietti (rispettivamente di sesso maschile e femminile) della laguna di Venezia che due volte l’anno, crescendo, compiono la muta del proprio esoscheletro diventando per pochissimo tempo nudi e vulnerabili. Spogliati della loro corazza, sono molto teneri e quasi molli. Serve grande competenza per pescarli, perché la sfida è quella di trovarli nel periodo giusto, poco prima che avvenga il processo di muta e si formi la nuova corazza più grande e più robusta; tant’è che la tradizione ultracentenaria delle moeche è oggi tenuta in vita da pochissimi pescatori detti “moecanti”.

Se il freddo non è troppo pungente, quando i granchi mettono la testa fuori dal fango, si cominciano già a gennaio a calare le reti nei bassi fondali sabbiosi della laguna veneziana. E così, per qualche settimana all’anno, le moeche sono il piatto della cucina veneziana più richiesto, perché oltre ad essere una prelibatezza inconsueta consumabile solo in brevi periodi dell’anno, suscitano la curiosità dei turisti e dei passanti che si chiedono cosa siano queste moeche.

Moeche, come si preparano?

Le moeche, per il lungo e impegnativo lavoro di pesca e per il legame con il territorio e il ciclo delle stagioni, rappresentano uno dei prodotti più tipici della cucina veneta. La ricetta tradizionale vuole che le moeche si mangino intere e fritte, con tutte le zampe e tutta la testa, dal momento che sono prive di corazza.

La preparazione inizia con le moeche ancora vive, che vengono lavate e scolate con cura. A questo punto c’è chi fa un’incisione sul dorso per far uscire l’acqua rimasta all’interno e le passa nella farina prima di friggerle nell’olio bollente; oppure chi le immerge in una terrina in cui è stato sbattuto l’uovo affinché il granchio se ne imbeva fino al suo interno così da ottenere, una volta fritto, un boccone croccante dal sapore inimitabile.

Messe in un piatto, croccanti al primo morso ma squisitamente tenere all’interno, le moeche si accompagnano in maniera ottimale alla polentina bianca fumante, magari dopo un gustoso risotto ai frutti di mare. Un buon calice di vino bianco locale, secco e fresco, a fare da cornice et voilà!

Se ancora non le hai assaggiare, ti consigliamo di rimediare subito. Le moche sono un piatto da provare almeno una volta nella vita e a questo proposito ti aspettiamo alla nostra Antica Hostaria Dante Alighieri a Venezia Mestre!

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